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Gentilezza amorevole

La gentilezza amorevole è una pratica della Mindfulness. Ci aiuta a sviluppare un amore puro verso tutti gli esseri viventi, verso il pianeta e l’intero universo. Tutti abbiamo dentro di noi la capacità di amare in questo modo incondizionato, inclusivo e senza limiti, dobbiamo solo risvegliarla.

La gentilezza non è dei gesti e dei modi, ma dell’animo. Il comportamento rivela infatti l’esistenza di un animo gentile, perché una persona non ‘ha’ modi gentili, una persona ‘è’ gentile. Al contrario di come può apparire, una persona gentile è forte e salda in quanto non sente il bisogno di difendersi, di fare confronti, di giudicare e di giudicarsi. Ci vuole una grande stabilità emotiva per essere gentili anche nelle difficoltà e nelle avversità.

La gentilezza non è una virtù che appartiene a qualcuno per genetica ma si può sviluppare. Infatti, come dice il mio Maestro Thich Nhat Hanh, la gentilezza è un seme presente in ognuno di noi, come la rabbia, la paura, l’invidia… o l’amore, la meraviglia, la gratitudine… Ogni giorno noi scegliamo quali semi annaffiare, e lo facciamo nutrendoli con la nostra attenzione e lasciandoli crescere fuori e dentro di noi. Ad esempio stiamo coltivando un seme ogni volta che rimuginiamo su quanto ci è successo. Stiamo nutrendo un seme anche quando sentiamo crescere in noi un sentimento di rabbia verso qualcuno che riteniamo responsabile di qualcosa.

La Mindfulness e la pratica della gentilezza amorevole

La Mindfulness è una pratica di consapevolezza che ci aiuta:

  • Ad essere consapevoli di quali semi stiamo annaffiando e perché; ci permette di osservare in profondità come ci fa stare annaffiare un seme piuttosto che un altro. Come ci fa stare essere arrabbiati? Avere fiducia? Perdonare? Vivere nell’ansia?
  • Il punto di partenza è la consapevolezza che sentimenti ed emozioni condizionano noi stessi e i nostri rapporti con gli altri. La Mindfulness ci aiuta ad essere meno impulsivi e a maturare risposte e comportamenti più equilibrati e adeguati al contesto.
  • Se è naturale che emergano tutti i tipi sentimenti, dobbiamo accorgerci che a volte alcuni di questi spostano la nostra emozione ‘contro’ qualcuno o qualcosa e tendono a non esaurirsi. Piuttosto che coltivare questi sentimenti sarebbe più utile e salutare prendersi cura di sé, occupandoci delle fragilità e debolezze che sono state colpite.
  • Infine la Mindfulness ci insegna ad osservarci in profondità. Ci permette di scoprire ciò non ci piace come la sofferenza, il vuoto, il bisogno di rivalsa, la paura… La pratica della Mindfulness permette che tutto si sciolga e fluisca nell’accettazione e nell’abbraccio dell’interezza che siamo.

Annaffiare il seme della gentilezza

È proprio su quest’ultimo punto che interviene la gentilezza il cui seme si annaffia e si nutre nelle occasioni in cui ci si prende amorevolmente cura di sé stessi. È la gentilezza nei confronti di noi stessi che ci permette di amarci così come siamo, con i nostri pregi e i nostri difetti a favorire il processo sopra descritto aprendo il cuore e agevolando la guarigione.

Con questa pratica si sviluppa un pensiero di benevolenza che significa amarci per quello che siamo. Chiaramente l’intenzione non è di restare per sempre così come siamo anche in quella parte di noi che non apprezziamo. Ma non c’è miglioramento e progressione se non c’è riconoscimento di un punto di partenza. La consapevolezza ci permette di vedere e la gentilezza di accogliere, senza giudicarci e punirci, ma anzi con comprensione, compassione, tenerezza, gratitudine… questo è il punto di partenza!

Le quattro fasi della pratica

  1. Gentilezza amorevole verso se stessi
    L’amore non dipende dal merito, né si aspetta nulla da te. L’amore puro è incondizionato, ed è questa forma di amore che la pratica della gentilezza amorevole risveglia. Quante sono le cose di noi che non ci piacciono? Nel corpo, nel carattere, nello stile di vita… amarci e accettarci nella nostra interezza è il primo passo.
  2. Gentilezza amorevole verso l’altro
    Il secondo passo è imparare a rivolgere lo stesso amore incondizionato alle persone che fanno parte della nostra vita. I nostri genitori, figli, fratelli, mariti, mogli, compagni di vita, amici più o meno cari, colleghi… Quante persone entrano in relazione con noi e in qualche modo colorano la nostra vita per lo più rendendola migliore. Ma in ognuno di loro c’è qualcosa che vorremmo fosse diversa, perché così com’è non ci piace, ci mette a disagio o ci fa soffrire… esattamente come accade nei confronti di noi stessi. Ecco che la pratica della gentilezza amorevole ci aiuterà ad accogliere e ad accettare anche loro per quello che sono. Saremo infatti in grado di vedere noi stessi in loro e ognuno di loro in noi.
  3. Gentilezza amorevole verso ciò che non ci piace
    Il terzo passo è decisamente più difficile perché orientato a portare la gentilezza amorevole anche verso coloro che proprio non ci piacciono. Persone con cui spesso abbiamo rapporti conflittuali. Non significa che queste persone si trasformeranno in amici ma che riusciremo a trasformare sentimenti a valenza negativa come rancore, rabbia, ostilità, ecc., in un sentimento neutro. Il rapporto con queste persone potrà trasformarsi, o forse no, ma non potrà più turbare la condizione interiore di pace acquisita.
  4. Gentilezza amorevole verso ogni essere vivente
    Infine, la pratica conduce a sviluppare la gentilezza amorevole verso tutti gli esseri viventi, verso il pianeta e l’intero universo. Tutti abbiamo dentro di noi la capacità di amare in modo incondizionato, inclusivo e senza limiti. Dobbiamo solo lasciare che il nostro cuore si apra. Come un sassolino gettato in un lago genera onde che si allargano sulla superficie e in profondità, così la pratica della gentilezza amorevole espande la nostra sconfinata capacità di amare se la lasciamo crescere dentro di noi.

Un suggerimento di pratica

Nel percorso di sviluppo nella Mindfulness, il praticante ‘inesperto’ della gentilezza amorevole può incontrare delle difficoltà nel rivolgerla a persone verso cui nutre sentimenti avversi. Ciò nonostante è invitato a perseguire nella pratica e gli propongo di concentrarsi sulle seguenti parole, che mi piace immaginare possono rappresentare quel sassolino lanciato nell’acqua ferma di un lago e che può far espandere dentro di lui la gentilezza amorevole.

Invito anche a te a leggerle e lasciarle entrare in profondità dentro di te.

Che io possa essere al sicuro e libero da ogni pericolo
Che io possa essere felice e appagato
Che io possa essere in salute e forte
Che io possa vivere con agio e benessere
Che io possa vivere in pace
Che la mia vita sia ricolma di amore

Thich Nhat Hanh
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