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La musica “accende” il cervello in quanto è un potente strumento di stimolazione cognitiva, capace di allenarlo in modo naturale e piacevole.
La musica ci accompagna per tutta la vita. Ci sono canzoni che ci ricordano momenti felici, persone care, estati lontane o giornate speciali. Ma ascoltare musica non è solo un piacere per il cuore, è anche un vera stimolazione per il cervello.
Ascoltare, cantare o suonare musica può infatti attivare numerosi processi mentali, favorendo attenzione, memoria, linguaggio e coordinazione.

La musica “accende” il cervello

Quando ascoltiamo un brano che ci piace, nel cervello si attiva una rete complessa di aree che lavorano insieme: quelle legate alla memoria, alle emozioni, al linguaggio e persino al movimento.
È come se la musica mettesse in comunicazione le due metà del cervello – quella più razionale e quella più emotiva – creando una connessione armoniosa tra mente e cuore. Infatti, quando ascoltiamo una melodia, nel nostro cervello non si accende un solo punto, ma un’intera rete di aree. Gli emisferi destro e sinistro comunicano tra loro:

  • il destro elabora il ritmo, la melodia e le emozioni;

  • il sinistro si occupa del linguaggio, della struttura e del riconoscimento dei suoni.

Questa collaborazione stimola connessioni neuronali che mantengono il cervello attivo e flessibile, favorendo la plasticità cerebrale, la capacità della mente di adattarsi, imparare e riorganizzarsi anche con l’età.
Gli studiosi hanno scoperto che questa “attivazione diffusa” può mantenere il cervello più flessibile e reattivo, anche con il passare degli anni.

Effetti sulla memoria e sull’attenzione

🧠 Memoria. La musica può risvegliare ricordi che pensavamo dimenticati. Basta sentire poche note di una canzone del passato per tornare, in un attimo, a un momento preciso della nostra vita. Questo accade perché la musica stimola le aree del cervello legate alla memoria e alle emozioni. Le melodie legate a esperienze personali aiutano a richiamare ricordi lontani, anche in persone con disturbi della memoria. La musica può fungere da “chiave” che apre cassetti della mente altrimenti chiusi.

🎯 Attenzione e concentrazione. Seguire il ritmo o le variazioni di una canzone richiede attenzione e favorisce la capacità di mantenere il focus.

💬 Linguaggio. Canticchiare o imparare un testo musicale aiuta l’articolazione, la comprensione e il recupero delle parole.

👣 Coordinazione motoria. Battere le mani, muovere i piedi o ballare a ritmo di musica stimola le connessioni tra cervello e corpo, migliorando equilibrio e motricità fine.

Inoltre, la musica favorisce il rilascio di dopamina, una sostanza legata al piacere e al benessere. Ascoltare musica che amiamo aiuta a ridurre lo stress, migliorare l’umore e promuovere il rilassamento.

Musicoterapia e stimolazione cognitiva

La musicoterapia è una Terapia Non Farmacologica utilizzata per sostenere la memoria, l’attenzione e le funzioni esecutive negli anziani. Attraverso il canto, l’ascolto guidato o l’uso di strumenti semplici, le persone vengono coinvolte in attività che rinforzano la concentrazione e la comunicazione emotiva.

Anche a casa, piccoli gesti possono diventare un esercizio cognitivo quotidiano:

  • indovinare il titolo o il cantante di una canzone;

  • riconoscere gli strumenti o seguire il ritmo;

  • cantare insieme, battere le mani, muovere il corpo;

  • creare una playlist dei ricordi, canzoni legate a momenti importanti della tua vita (giovinezza, viaggi, persone care).
    Ascoltarle e provare a raccontare il ricordo che ognuna fa riaffiorare.
    👉 Quest’ultima attività stimola la memoria autobiografica e le emozioni positive.

Tutte queste attività stimolano la mente e mantengono viva la curiosità e la vitalità interiore.

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